La quarantena è iniziata da tempo e io sto iniziando a soffrire un po’ di claustrofobia: casa mia non è molto grande e dobbiamo viverci in tre, 24 ore su 24. Nonostante tutta la mia famiglia stia bene, non posso fare a meno di intristirmi quando in TV intercettiamo qualche documentario sui parchi africani o, peggio ancora, quando c’è Pechino Express, il reality sui viaggi, uno dei miei programmi preferiti.
Ma non mi abbatto. Questa situazione non durerà per sempre e voglio farmi trovare pronta quando torneremo a viaggiare dopo la quarantena. Perciò, ho fatto una lista di 5 luoghi in Italia che, appena sarà possibile, non mi farò assolutamente scappare.
Varenna
Nonostante io viva vicino a Como e il lago sia una delle nostre mete preferite, i posti da vedere sono tantissimi e molti sono ancora nella mia wish-list. Uno di questi è Varenna, un paesino “da cartolina” sul ramo di Lecco. Per la verità ci sono già stata, ma sono passati molti anni ed è arrivato il momento di rinfrescarmi la memoria.
Altri luoghi meno conosciuti, ma che vale la pensa di visitare si trovano nell’“alto lago”, ovvero la parte più a nord: il bellissimo borgo di Livo (dal quale si gode di una vista spettacolare) o Gera Lario, dove potrete spaparazzarvi al sole su una comoda spiaggia (cosa non sempre scontata sul lago) e, magari, farvi anche un bagnetto post-quarantena.
E, quest’estate, andrò sicuramente a mangiare la polenta e a rilassarmi al fresco dei Crotti di Stazzona, un paesino sulla montagna, nei pressi di Dongo. La vista sul lago è eccezionale, ma solo se arrivate un po’ presto e vi accaparrate i posti migliori.
Castello di Torrechiara
Gioco in casa, perchè la mia famiglia è originaria proprio della campagna parmigiana. Eppure, nelle decine e decine di volte che ci sono venuta prima della quarantena, ho preferito la compagnia di parenti e amici e non mi sono mai comportata da “turista”.
Il Castello di Torrechiara (un piccolo borgo medievale, frazione di Langhirano) è impressionante, quando lo vedi percorrendo la strada ai piedi della sua collina. Non solo è maestoso, ma è così perfettamente conservato da sembrare quasi “finto”. Eppure risale alla metà del 1400, costruito in posizione strategica (per garantire il controllo sul territorio), ma anche romanticamente “panoramica”, visto che il nobile Pier Maria Rossi lo realizzò per l’amante Bianca Pellegrini d’Arluro.
Lo avrò visto mille vole, ma non ci sono mai entrata e, quando la quarantena sarà finita e potremo di nuovo viaggiare, sono fermamente intenzionata a farlo. Ne approfitterò per fare anche visita a una delle tante trattorie della zona. Ma questo mi sembra ovvio!
Borghetto di Valeggio sul Mincio
Nonostante il Veneto mi abbia sempre affascinata, prima della quarantena ci sono stata (ahimè!) troppo poche volte. Ho sentito parlare davvero bene di Borghetto sul Mincio: la frazione più conosciuta di Valeggio sul Mincio, 15.000 abitanti in provincia di Verona, ma vicinissimo a Mantova (la città tanto amata dai Gonzaga). Frazione piccolissima, che significa pochissime case (una decina, non di più), con annessi mulini ad acqua, affacciate sul Mincio.
Questo luogo, per motivi paesaggistici e storici, è così interessante da essere stato inserito nel Club dei Borghi più Belli d’Italia. Un “borgo medioevale”, con un campanile, le ruote dei mulini ad acqua e le rocche del Ponte Visconteo, una diga fortificata voluta, alla fine del 1300, da Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano.
Sono curiosissima di vederlo con i miei occhi, una volta usciti dalla quarantena.
Bussana vecchia
Sono tanti anni che mio marito mi parla di questo piccolo borgo arroccato su una collina alle spalle di Sanremo. Ma prima della quarantena, quando era ancora possibile viaggiare, non abbiamo mai trovato l’occasione per fermarci a visitarlo.
Abbandonato dopo una terribile scossa di terremoto nel 1887, che lo distrusse quasi interamente, Bussana Vecchia ha ricominciato a popolarsi negli anni Cinquanta, quando alcuni artisti e artigiani lo hanno scelto come propria dimora. Hanno ristrutturato le le case più agibili e le hanno trasformate nelle loro abitazioni e nei loro laboratori artistici, nel rispetto delle caratteristiche del luogo.
Oggi nel borgo si respira l’arte in ogni angolo: un vero e proprio villaggio degli artisti, con la propria Costituzione che regolamenta la vita e la ristrutturazione dei locali. Atelier, osterie, botteghe e negozietti che accolgono un buon numero di curiosi visitatori.
Matera
Matera, capologuogo di provincia nella Basilicata, non ha certo bisogno di presentazioni. La Città dei Sassi; Patrimonio Mondiale UNESCO; Capitale Europea della Cultura per il 2019. Una città tra le più antiche del mondo, tanto che vi sono testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico.
I Sassi di Matera sono i rioni che costituiscono la parte antica della città. Un insediamento urbano di antichi aggregati di case scavate letteralmente nella montagna, comprendente camminamenti, canalizzazioni e cisterne. Un vero spettacolo.
Ho fatto tappa qui di ritorno da un viaggio in Puglia, ma ci ho trascorso solo 1 giorno e 1 notte (tra l’altro in un fantastico albergo nei Sassi!). Quindi sì, quando avrò almeno 3 giorni per viaggiare, dopo la quarantena, ci tornerò.