Visitare Gerusalemme non è banale. O meglio, non lo è se vuoi capirla e, a meno che tu non sia un appassionato di storia, diverse cose potrebbero sfuggirti. E sarebbe un peccato.
Noi, che avevamo questo (fondatissimo) timore, abbiamo pensato di acquistare un “walking tour” a Gerusalemme e trascorrere la nostra prima mattinata con una guida. Oltre a portarci in giro per i 4 quartieri della Città Vecchia (e quindi aiutarci a familiarizzare un pochino con il luogo) ci avrebbe raccontato un po’ di storia, magari aggiungendo qualche particolare interessante. E, perchè no, in un luogo così controverso, fornirci anche il suo “punto di vista”.
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Dove acquistare un walking tour di Gerusalemme
Gironzolando sul web, mi è piaciuta subito l’offerta della compagnia SANDEMANs walking tour (ora denominata Sandemans New Europe), che propone tour a piedi guidati nelle principali città europee, le 2 israeliane (Gerusalemme e Tel Aviv) e New York. La sua formula, secondo me “vincente”, si basa sul fatto di offrire tours di 2 ore gratuiti (o, meglio, a offerta libera), oltre ai classici a pagamento. Tra le 2 opzioni c’è una sostanziale differenza nel livello del servizio, ovvio. Ma se ci si accontenta di un’infarinatura (perchè in 2 ore, di Gerusalemme, puoi ambire solo a quella), si può usufriure di una guida esperta anche per pochi euro.
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Il nostro tour a piedi di Gerusalemme
Noi volevamo un servizio più “corposo” e, tra i vari tour proposti, abbiamo scelto il “Jerusalem Holy City tour”: un percorso di 4 ore che, per una trentina di euro, ci avrebbe portato alla scoperta dei principali siti religiosi della Città Vecchia. Ho prenotato (e pagato) on-line da casa (pagando in anticipo mi hanno fatto un pochino di sconto) e, all’ora prestabilita, abbiamo incontrato la guida e gli altri componenti del gruppo appena fuori dalla porta di Jaffa.
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Il quartiere Armeno e il quartiere Ebraico
La nostra guida era un ragazzo ebreo tra i 30 e i 40 anni, che parlava un ottimo inglese e aveva anche un’andatura degna di un marciatore olimpico! Siamo partiti, attraversando il quartiere armeno e abbiamo fatto delle soste nei punti in cui era necessario fornirci delle informazioni.
Nel quartiere ebraico di Gerusalemme, il nostro tour a piedi prevedeva anche la visita di una Sinagoga. Non ci ero mai entrata ed è stato davvero interessante. E non so se avremmo avuto l’occasione (o il coraggio) di farlo per conto nostro.
La Spianata delle Moschee
Siamo passati sopra un ponte in legno a lato del Muro del Pianto e abbiamo proseguito spediti fino all’ingresso della Spianata delle Moschee. Una volta là, abbiamo capito il perchè di tanta fretta: gli orari di ingresso per i turisti sono molto limitati e i controlli davvero meticolosi (e quindi lunghi). Mezz’ora prima dell’apertura c’era già una discreta fila e noi ci siamo messi in coda. Lì la nostra guida, si è scusata per averci fatto “correre”, ma sapeva di dover arrivare presto in quel punto, o avremmo rischiato di non entrare. Si è, poi, accertato (in modo davvero accurato) che avessimo tutti un abbigliamento consono (niente ginocchia o spalle scoperte e nemmeno pantaloni troppo attillati) e nessun simbolo di altre religioni in vista (ad esempio una catenina con la croce). Addirittura ha chiesto specificatamente (e la cosa mi è rimasta impressa): “Nessuno ha una Bibbia nella borsa, vero?!?!”.
Dopo il metal detector e il controllo delle borse, siamo finalmante entrati. Magnifico: il nostro walking tour ci aveva portati nel luogo simbolo di Gerusalemme. Dopo una breve descrizione della Moschea al-Aqsa e della Cupola della Roccia, abbiamo avuto il tempo solo di scattare qualche foto, prima che gli inservienti/controllori (in precedenza avevano ripreso me e mio marito perchè, in un selfie, le nostre teste erano appoggiate l’una all’altra! “no touch!”) ci invitassero a uscire dal sito: “Time is over!”.
Il Muro del Pianto e il pranzo
Il nostro tour a piedi per le vie di Gerusalemme è proseguito (stavolta con più calma) verso il Muro del Pianto. E’ un luogo di un misticismo incredibile e, anche se non si è lì per pregare, vale la pena di restare un po’ di tempo. Ci siamo fatti piccoli piccoli, per non disturbare, e abbiamo semplicemente osservato le persone e toccato quelle pietre sacre, fisse in quel posto da millenni.
Venuta l’ora di pranzo la guida ci ha proposto un ristorantino lì vicino (“il migliore della Città Vecchia”) che ci avrebbe servito un pranzo tipico per pochi euro. Non era obbligatorio, ovviamente, ma credo che abbiano accettato tutti e, in meno di 15 minuti, eravamo seduti a tavola in un locale nel quartiere arabo. Molto modesto e poco turistico, è il genere di locale che di solito cerchiamo, perchè ti permette di assaggiare il vero cibo locale, al prezzo dei locali. Talmente apprezzato che ci saremmo tornati altre volte nei giorni successivi. Al nostro stesso tavolo, una coppia di ragazzi di Milano, con i quali è nata una bella amicizia, che dura tutt’oggi.
La Basilica del Santo Sepolcro
Dopo pranzo, il gruppo è ripartito alla volta della Basilica del Santo Sepolcro, percorrendo la toccante Via Dolorosa (via Crucis). Siamo entrati, ma c’erano molti visitatori, e ci siamo ripromessi di tornare sperando in un po’ più di tranquillità. Dopotutto eravamo al nostro primo giorno in città e il walking tour a Gerusalemme era anche un’ottima “ricognizione iniziale”, per decidere in quali luoghi valeva la pena di ritornare.
In effetti ci è andata meglio nei giorni seguenti: siamo ritornati almeno un paio di volte e, all’ora di pranzo, abbiamo trovato la Basilica semi-vuota. Perfino davanti alla cappella del Santo Sepolcro c’erano solo una decina di persone, e ci siamo messi in coda per il momento forse più toccante di tutta la vacanza. Sì, in questo luogo puoi tornarci e ritornarci, ed è come se non ci fossi mai stato prima.
I dettagli su ciò che abbiamo visto all’interno della Basilica del Santo Sepolcro li trovate in questo post.
La conclusione del walking tour a Gerusalemme
Il nostro walking tour di Gerusalemme è terminato lì, nel piccolo piazzale davanti alla Basilica. E’ durato ben più di 4 ore (esclusa la pausa pranzo) e ha sicuramente soddisfatto le nostre aspettative. Come accennato in precedenza, oltre che fonte di preziose informazioni (abbiamo chiesto alla giuda delle informazioni extra sui luoghi da visitare nei giorni successivi per conto nostro) è stato anche l’occasione per orientarci in città. Quindi, scarpe comode e…gambe in spalla!