Abbiamo deciso di partire nonostante tutti ci ritenessero discretamente “pazzi” a programmare un itinerario di viaggio in Israele come un normale fai-da-te. Tuttavia, forse non ci sarà mai un momento in cui si avrà la certezza che, da quelle parti, la situazione sia da considerarsi tranquilla. Perciò, tutti i ragionamenti su quando sia sicuro o meno andarci, lasciano un po’ il tempo che trovano, secondo me.
Viaggiare in Israele è sicuro?
I timori sulla sicurezza non ci hanno mai sfiorati, prima. Dopo, vi posso dire che ho trovato le zone turistiche tranquille e non ho mai avuto la percezione di essere in pericolo. I soldati dell’esercito israeliano erano un po’ in ogni angolo, ma non era questo a rassicurarmi: vedere ragazzi e ragazze camminare per strada o prendere i mezzi pubblici in tenuta militare e con tanto di mitra a tracolla, metteva un po’ di ansia all’inizio; poi ci abbiamo fatto l’abitudine.
Armati di Lonely Planet, abbiamo creato il nostro itinerario di viaggio in Israele di una settimana, con partenza da Tel Aviv.
Le tappe del viaggio in Israele
- Bat Yam (1 notte)
- Cesarea, Haifa, Akko e Nazareth (1 notte)
- Gerusalemme (4 notti)
- Tel Aviv (2 notti)
Avevamo una settimana all’inizio dell’anno e l’abbiamo sfruttata. Potendo avremmo scelto un mese un pochino più caldo, ma una normale giacca a vento è stata più che sufficiente. Tuttavia, le città costiere e il lago di Tiberiade, viste con un altro clima, ci avrebbero di sicuro lasciato ricordi migliori. A Gerusalemme la temperatura era un pochino più rigida, specialmente la sera, ma a Tel Aviv, con il sole, abbiamo passeggiato tranquillamente in maglietta sulla spiaggia.
I voli intercontinentali
La compagnia aerea
La curiosità di volare con la El Al era fortissima, ma, nel rispetto del loro Shabbat, la compagnia di bandiera israeliana non effettua servizio durante il sabato. Per questioni organizzative, abbiamo quindi dovuto scegliere altro. Su Expedia.it abbiamo trovato un ottimo volo Turkish Airlines, Milano Malpensa-Tel Aviv, con scalo a Istanbul, per 181€ a testa.
I voli
Vi posso dare il resoconto solo del volo di ritorno: buono l’areomobile e il servizio a bordo, anche se l’areoporto di Istanbul è davvero caotico e se dovete fare uno scalo lungo non è il massimo della tranquillità…
Per quanto riguarda l’andata… beh, il nostro viaggio in Israele non era partito proprio benissimo! All’arrivo a Malpensa ci hanno informati che il nostro volo era in ritardo di 3 ore: Istanbul era sotto la neve e lo scalo inevitabilmente bloccato. A parte il ritardo di 3 ore, il fatto era che se anche avessimo raggiunto Istanbul, era possibile (anzi, più che probabile…) che potessimo poi avere difficoltà a ripartite e quello sì che sarebbe stato un problema grosso.
Allo sportello della Turkish, gli operatori ci hanno fortunatamente riposizionati su un volo Lufthansa che era in partenza poco dopo il nostro. Il viaggio sarebbe stato più lungo (perchè saremmo volati a Francoforte, per poi ri-scendere verso Tel-Aviv), ma ci andava benissimo, ovviamente!
I controlli
L’imbarco a Francoforte per Tel-Aviv è stato quasi traumatico, anche se un po’ ce lo aspettavamo: 2 cancelli allarmati per raggiungere il gate assegnato agli imbarchi solo per Israele, un ulteriore controllo bagagli (oltre a quello comune a tutti i passeggeri), body scanner, perquisizioni minuziosissime (sia personale che del contenuto delle borse) e controlli con cartine anti-esplosivo per ogni singolo dispositivo elettronico. Il tutto non con la migliore delle accoglienze, mettiamola così…
Il volo in sè è stato poi tranquillo e piacevole e, all’arrivo, siamo stati quasi esentati da controlli; probabilmente quelli in partenza erano già a garanzia anche per l’arrivo.
Gli spostamenti interni
L’idea per il nostro itinerario di viaggio in Israele era quella di utilizzare i primi 2 giorni per allontanarci un pochino dalle 2 destinazioni israeliane più conosciute (Gerusalemme e Tel_Aviv) e dare un’occhiata alla costa e alle cittadine che vi si affacciano (Cesarea, Haifa e Akko). La Lonely Planet le descriveva come molto caratteristiche e ricche di storia.
Anche Nazareth meritava una visita, come pure Betlemme. Quest’ultima, però, si trova in territorio palestinese e l’assicurazione dell’automobile a noleggio era valida solo su quello israeliano. L’abbiamo lasciata quindi, eventualmente, come opzione con taxi privato da Gerusalemme.
Su Rentalcars.com, abbiamo prenotato un’automobile per 2 giorni interi, con ritiro a Tel Aviv (areoporto) e riconsegna a Gerusalemme al costo di 106€. Come sempre, abbiamo inserito anche l’opzione (proposta da rentalcars) “Protezione completa – rimborso della franchigia per danni”. E mai come questa volta, ci sarebbe stata utile: parcheggiando a Gerusalemme abbiamo urtato un “panettone” e fatto un bel danno. Non appena la compagnia ci ha addebitato il costo della riparazione sulla carta di credito, Rentalcars ci ha rimborsati. E vi segnalo che il customer care è efficientissimo.
Per lo spostamento da Gerusalemme a Tel-Aviv, invece, a completamento del nostro itinerario di viaggio in Israele, ci siamo serviti di uno dei tantissimi bus di linea che collegano benissimo le 2 città.
I pernottamenti in Israele
Israele è piuttosto caro per essere un paese mediorientale (i prezzi sono più o meno in linea con quelli italiani), e gli hotel non sono da meno, specialmente a Gerusalemme.
Il primo hotel del nostro itinerario di viaggio in Israele, a Bat Yam, Elis Boutique Hotel, ci serviva esclusivamente per dormire la prima notte (saremmo arrivati tardi secondo i piani iniziali…e siamo arrivati tardissimo dopo il trambusto del viaggio di andata). E meno male. Uno dei peggiori che abbia mai prenotato su Booking.com . Lo sconsiglio sotto ogni punto di vista: confort, pulizia, accoglienza.
A Nazareth abbiamo trovato una sistemazione economica ed onorevole (tanto si trattava di una notte sola). Ci interessava avesse il parcheggio per l’automobile e che ci permettesse di raggiungere il centro a piedi.
A Gerusalemme abbiamo riflettuto molto (visto che ci saremmo fermati 4 notti): sulla zona dove pernottare, sulla sistemazione, sul budget. Abbiamo dato priorità alla posizione, a scapito forse del confort, ma contenendo un pochino la spesa. Il risultato è stato…sorprendente! E siamo rimasti soddisfatti della scelta (i dettagli sulla visita a Gerusalemme li trovate qui).
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A Tel-Aviv non c’era molta scelta: essendo una città di mare, in pieno inverno molti alberghi sono chiusi. Ne abbiamo scelto uno nella zona del lungomare, piuttosto economico ma con un buon rapporto qualità prezzo. (per i dettagli leggi il racconto su Tel_Aviv).