Subito dopo colazione siamo pronti a lasciare le Cameron Highlands che, con il sole, sono ancora più belle. La strada che ci porta a est, verso il parco nazionale di Taman Negara, terza tappa del nostro viaggio in Malesia, offre dei view point da cartolina.
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Il nostro alloggio
Ci vorranno circa 2 ore e mezza per arrivare al nostro B&B a Kuala Tahan: il Balai Serama, prenotato su Booking (60€, compresa cena e colazione). La casa, di nuova costruzione, è molto bella, attorniata da un curatissimo giardino che si spinge fino alla riva di un fiume. La padrona di casa, gentile e simpatica, si è trasferita per amore in Malesia dall’Europa (Olanda, mi pare) e ha aperto questa attività insieme al marito. Sarà proprio quest’ultimo a prepararci una deliziosa cena malese che ci verrà servita sotto un porticato in giardino, con romantica vista sul fiume.
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Il parco naturale
Il Parco nazionale di Taman Negara, il più grande e il più famoso della Malesia, si trova all’incirca al centro della sua parte peninsulare. Si estende per 4.343 chilometri quadrati attraverso gli stati del Kelantan, Terengganu e Pahang (punto di accesso della maggior parte dei viaggiatori) ed è ricoperto da una delle foreste pluviali più antiche del mondo (nonché uno dei più vasti tratti di foresta tropicale vergine di tutta la Malesia), frutto di una evoluzione ininterrotta di 130 milioni di anni.
Si ritiene che quella del Taman Negara sia la giungla più antica esistente sulla Terra. Le ere glaciali non hanno avuto effetti su quest’area geografica e il parco non presenta segni di attività vulcaniche né di altri eventi geologici significativi. Ecco perchè questo è considerato il regno delle grandi dimensioni: gli alberi sono giganteschi e la foresta è sconfinata.
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Le attività nel Parco Nazionale di Taman Negara
La principale attività da svolgere all’interno del parco nazionale di Taman Negara è l’esplorazione della sua magnifica giungla. Qui potrete scegliere tra un ampio ventaglio di passeggiate e trekking, spaziando dalle camminate di un’ora fino a impegnative spedizioni di diversi giorni.
Esplorare camminando
I sentieri che si snodano attorno alla sede del parco sono semplici e privi di difficoltà. Ci sono bellissime passerelle in legno su cui camminare e questo agevola tantissimo i visitatori, altrimenti costretti a calpestare l'”affollato” e insidioso sottobosco. Avrete la possibilità di incontrare serpenti, lucertole, scimmie, piccoli cervi, tapiri e un gran numero di specie di uccelli, oltre a una quantità incredibile di insetti, molti dei quali probabilmente vedrete lì per la prima volta. Sono presenti anche specie in via d’estinzione: l’elefante asiatico, le tigri, i leopardi e i rinoceronti. Tuttavia, gli esemplari sono pochi e in genere si riescono ad avvistare solo con l’aiuto di guide preparate e, soprattutto, con una grossa dose di fortuna.
La ricchezza della flora è altrettanto affascinante. Nel parco nazionale di Taman Negara potrete osservare funghi luminescenti, esemplari di rafflesia (la pianta che ha il fiore più grande del mondo), orchidee, felci bicolori e alberi giganteschi, antichi forse migliaia di anni.
La Canopy Walkway
Non perdetevi la Canopy Walkway: una passeggiata su una passerella sotto la chioma degli alberi. La prospettiva è perfetta per osservare da vicino l’attività della galleria frondosa della foresta pluviale. Se non avete problemi di vertigini, vale la pena anche percorrere la passerella sospesa più lunga del mondo (460 metri di lunghezza a quasi 40 metri di altezza) per osservare la foresta dall’alto. (costo 30RM a persona).
Nel parco nazionale di Taman Negara vi sono diversi bumbun (capanni di osservazione) facilmente accessibili. Molti si trovano nei dintorni del parco a Kuala Tahan e si affacciano su salt lick (terreni ricchi di salgemma) e su radure erbose, in cui vanno a nutrirsi gli animali.
La nostra visita al Parco Nazionale di Taman Negara
E’ appena passato mezzogiorno, molliamo i bagagli al nostro B&B a Kuala Tahan e ci dirigiamo verso l’ingresso del parco. Per raggiungere l’entrata bisogna attraversare un fiume con uno dei tanti taxi boat che per pochi centesimi fanno la spola tra una sponda e l’altra. Si tratta proprio di 2 minuti di “navigazione”.
L’ingresso di Kuala Tahan
Il biglietto d’ingresso a 1RM è davvero irrisorio (per noi). Spero capiranno che i turisti sarebbero ben contenti di lasciare qualche euro in più per avere, magari, migliori servizi e, soprattutto, per contribuire alla manutenzione delle passerelle in legno, che deve essere molto onerosa.
La foresta è impenetrabile, ed è impossibile avventurarsi da soli a piedi tra gli alberi. Si sentono i versi di molti animali, ma è difficile vederli, se non impossibile. E’ una natura che non avevamo mai visto. Piante enormi, altissime; foglie giganti, fiori colorati; scoiattoli.
C’è poca gente, ed è rilassante camminare, anche perchè i percorsi sulle passerelle sono molto agevoli e quasi sempre in piano. Percorriamo, fra l’altro, la Canopy Walkway e saliamo in cima a un paio di capanni di osservazione. E qualcosina, in effetti, avvistiamo.
Qualche ora nel parco nazionale di Taman Negara è più che sufficiente, per noi. Riprendiamo barca e auto e facciamo ritorno al Balai Serama. Ci sono delle canoe a disposizione degli ospiti, se volessimo fare un giro sul fiume. Ma siamo troppo stanchi ed è quasi ora di cena.
L’ingresso di Sungai Relau
L’indomani mattina, lasciamo il B&B di buon’ora e puntiamo verso nord, direzione Kota Bharu, dove contiamo di arrivare in serata. Durante il tragitto, che costeggia per un tratto il parco nazionale di Taman Negara, abbiamo intenzione di fare una sosta e di entrare nel parco da un ingresso meno “turistico”, indicato sulla Lonely Planet: Sungai Relau, vicino al piccolo paese di Merapoh.
C’è un bel parcheggio ordinato e un grande centro visitatori, deserto. Entriamo per fare i biglietti e, dopo qualche minuto, piantina alla mano, stiamo già varcando il cancello d’ingresso al parco. Rispetto al giorno prima, dove eravamo attorniati da un discreto numero di turisti, è tutta un’altra storia.
Incontriamo quasi solo “locali”, in gran parte giovani che sembrano utilizzare il parco nazionale di Taman Negara come noi l’oratorio: i ragazzi schiamazzano e fanno il bagno nel fiume e le ragazze (tutte con il velo) chiacchierano, riunite in piccoli gruppi. Siamo mosche bianche, noi. E quando sanno che veniamo dall’Italia ci chiedono di fare dei selfie con loro: i ragazzi con Francesco e le ragazze con me, rigorosamente. Riusciamo a scambiare poche parole, ma è stato comunque molto carino il rispetto che ognuno ha mostrato verso la “cultura” dell’altro. Io, in shorts, mi sono addentrata in “territorio maschile” per rinfrescare i piedi nel fiume senza alcun problema.
Cosa troviamo nella foresta
Ritornando alla natura in sè, in questa zona del parco nazionale di Taman Negara non ci sono passerelle in legno, ma è possibile addentrarsi a piedi nella foresta per brevi passeggiate. I percorsi sono segnalati da indicazioni colorate sugli alberi. Tuttavia non sono proprio ben visibili e il fatto che non ci sia davvero nessuno in giro ci suggerisce di non avventurarci troppo e di rimanere nei pressi del sentiero principale.
Il fiume è veramente carino e in alcuni punti molto accessibile. Ci togliamo le scarpe e ci rinfreschiamo fino alle ginocchia. L’umidità elevatissima è stata una costante di tutto il nostro viaggio in Malesia ma qui, all’interno della foresta, raggiunge livelli mai visti. Le nostre t-shirts sono bagnate, e non è certo per il sudore.
Questo ingresso alternativo al parco nazionale di Taman Negara è stata una scoperta. Abbiamo potuto visitare la foresta in tutta tranquillità: un’oasi di pace arricchita anche da un bel fiume un cui rinfrescarsi. Tenetelo in considerazione se anche voi siete un pochino “allergici” agli ambienti troppo turistici.